Altri guai per Arfea: i pendolari di Ovada rivogliono il pullman delle 18,45 da Alessandria
Hanno chiaro l’obiettivo i pendolari che viaggiano ogni giorno in autobus tra Ovada e Alessandria e che, oggiHanno chiaro l’obiettivo i pendolari che viaggiano ogni giorno in autobus tra Ovada e Alessandria e che, oggi pomeriggio, incontreranno i dirigenti dell’azienda di trasporto pubblico Arfea: ottenere il ripristino immediato della corsa delle 18,45 che fino al 23 dicembre li riportava a casa dal capoluogo provinciale, dopo una giornata in ufficio o all’università, soppressa «senza neppure avvisarci». Stesso discorso per quella delle 19,44 anticipata alle 19,23 («chi arriva in treno da Torino alle 19,30 resta tagliato fuori») e per le corse del sabato pomeriggio e della domenica, in entrambe le direzioni, eliminate del tutto.
Al tavolo – alle 17, in municipio a Ovada – oltre agli agguerriti portavoce dei viaggiatori, Deborah Ferrando e Marco Martini, ci saranno il sindaco della città, Paolo Lantero, una rappresentanza dei colleghi dei paesi dell’hinterland e quelli dell’Arfea, che dai primi giorni di proteste ha spiegato di aver soppresso corse già cancellate dalla Provincia da tempo ma portate avanti comunque dall’azienda a spese proprie, fino a che era stato sostenibile. «Sarà un incontro interlocutorio, un primo approccio in cui mettere sul piatto il problema delle corse tagliate per cercare una soluzione» dice Lantero, deciso a evitare qualsiasi tensione in favore di una trattativa che possa dare frutti. Ma i viaggiatori esasperati sono decisi a portare a casa dal faccia a faccia di oggi almeno qualche impegno concreto.
Dopo aver sollevato il problema a gennaio, i pendolari, che stanno anche lavorando per far nascere un comitato che dia loro più autorevolezza e voce in capitolo, hanno dato il via a una raccolta firme che, dai bus, si è estesa a macchia d’olio anche nei negozi e nelle attività di Ovada e dei piccoli centri della zona. La petizione – già 200 adesioni stimate – serve a sostenere un documento battezzato «Carta dei pendolari della linea Alessandria-Ovada», in cui sono sintetizzate, in 8 punti, le loro richieste. Le prime tre, quelle giudicate fondamentali, sono appunto «il ripristino nell’immediato delle corse in fascia serale protetta delle 18,45 e 19,44 da Alessandria a Ovada e la rivisitazione dei tagli alla luce dell’effettiva affluenza di utenti», «il ripristino di almeno una corsa tardo pomeridiana o serale tra Alessandria e Ovada al sabato» e «far coincidere gli orari dei bus con arrivi e partenze dei treni da e per la stazione di Alessandria».
A queste, che sono giudicate come priorità assolute, si sommano altre esigenze, su tutte riaprire la linea ferroviaria che unisce le due città ai treni passeggeri, tagliati nel 2012 (i merci continuano a circolare e la linea è quindi pienamente operativa). Un’idea su cui lavora da tempo anche il Comune di Ovada, con l’azienda di trasporto locale Saamo, ma finora rimasta solo sulla carta. pom