Gino Amisano, una vita con i Grigi
Gino Amisano (San Salvatore Monferrato, 15 novembre 1921 – Genova, 30 giugno 2009) è stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano.
Diplomato ragioniere, nel 1945 avviò, a Valenza, un’azienda di coperture per selle da bicicletta e di caschi leggeri Robic per ciclisti. Nel 1946 fonda l’AGV (sigla di Amisano Gino Valenza) con la quale passò alla produzione di selle per gli scooter Vespa e Lambretta. Il primo casco per motociclisti, firmato AGV, è del 1947. Nel 1953 progettò il primo casco da corsa in vetronite; i prodotti della sua azienda nei decenni successivi furono usati sempre più frequentemente nelle gare di Formula 1 e di motociclismo[1]. Il primo casco integrale è del 1967 l’X-3000 sviluppato con Giacomo Agostini.
Personalità di spicco nel mondo del motociclismo (il successo mondiale dei suoi prodotti lo portò ad essere soprannominato “il re dei caschi”[2]), s’impegnò per la sicurezza dei piloti, finanziando il primo progetto di clinica mobile del dottor Claudio Costa (1977). Indossarono i suoi caschi piloti del calibro di Giacomo Agostini, Kenny Roberts, Niki Lauda e Valentino Rossi[1].
Negli anni ottanta entrò nel mondo del calcio, rilevando e salvando l’Alessandria dal fallimento. Restò legato alla squadra per circa quindici anni, ricoprendo il ruolo di presidente tra il 1987 e il 1991 e poi nuovamente tra il 1994 e il 2001, anno in cui lasciò la squadra ad Aldo Spinelli; nel periodo della gestione Amisano la squadra ottenne varie promozioni in Serie C1, ma fallì il ritorno in B[3].
Negli ultimi anni gestì vigneti nei pressi di Gavi Ligure (AL) e s’impegnò nella beneficenza sovvenzionando l’Istituto Giannina Gaslini di Genova[2]; si trasferì infine a Nervi, dove morì a 89 anni.