L’Assestamento all’esame del Consiglio regionale
Nella seduta del 7 novembre del Consiglio regionale è iniziato l’esame del disegno di legge 272 “Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2017-2019 e disposizioni finanziarie”.
L’Assestamento è il documento che aggiorna le previsioni del bilancio e assume i necessari provvedimenti di riequilibrio.
Ha aperto le relazioni Andrea Appiano (Pd) spiegando che “Risultano significative le variazioni delle poste in uscita in alcuni ambiti che riteniamo strategici. Tra le risorse aggiuntive, infatti, si segnalano 14,2 milioni di euro per il trasporto pubblico locale, 8,4 milioni per le borse di studio universitarie (cifra che consentirà per il secondo anno consecutivo di esaurire tutte le richieste degli studenti aventi diritto), 6,5 milioni destinati ad accordi di programma per edilizia scolastica, 4,6 milioni per le politiche sociali e 1,5 milioni per il comparto cultura. 2 milioni sono destinati ai servizi della prima infanzia, stessa cifra stanziata per le scuole materne autonome e per i trasferimenti agli enti locali per investimenti. Oltre un milione è poi dedicato alla messa in sicurezza della strada provinciale 75 del Vco. Da segnalare, infine, è l’istituzione di un fondo di 24,5 milioni di euro per il finanziamento di progetti di sviluppo turistico dei territori montani. Insomma, il risanamento dei conti regionali, che continuiamo a perseguire, non si traduce in tagli indiscriminati. Al contrario, continuiamo a scommettere e a investire in settori per noi strategici, come la cultura, l’istruzione e le politiche sociali”.
Secondo Davide Bono (M5s), relatore di opposizione, “Anche in questo bilancio di assestamento è mancato l’aggiornamento del piano di riequilibrio della Regione del 2014, dove si parlava non solo di maggiori entrate (addizionale Irpef e bollo auto), ma anche una diminuzione degli sprechi ora rinviati alla prossima legislatura. Così la Regione si è limitata solo a rinviare il collasso al 2019, guarda caso ad inizio della prossima legislatura, firme false permettendo. Da quell’anno serviranno 202 milioni di euro annui di rate, ben 192 da maggiori entrate. Nel frattempo il bilancio si limita a misure ragionieristiche. I fondi per la manutenzione del territorio, soprattutto a fronte delle calamità appena passate, sono quasi nulli. Definanziate le politiche sociali, in ritardo gli investimenti con i fondi europei per imprese. Fermi i capitoli sull’edilizia sociale, sull’ambiente e sui trasporti, tagliati ancora cultura e sport”.
Sempre per l’opposizione ha relazionato Massimo Berutti (FI), affermando che, “in questo assestamento di bilancio manca la creazione di una cabina di regia per il sistema della logistica, l’ammodernamento delle opere idrauliche e le azioni di prevenzione in genere. Si pensi alle criticità che si sono evidenziate durante i recenti incendi che hanno colpito il Torinese e il Cuneese. Manca poi un piano straordinario di recupero delle periferie urbane nonostante sia noto il problema. Queste sono delle priorità per le quali abbiamo previsto una serie di emendamenti. Irrisolto anche il problema delle Province: la Regione non può voltarsi dall’altra parte, lasciando da soli i Comuni, ad affrontare l’assenza di fondi per questo ente intermedio, nonostante i danni delle politiche del ministro Delrio. Altre potenziali criticità sono rappresentate dai costi della sanità e delle Atc, in particolare della provincia di Torino. Queste due voci pesano fortemente sull’indebitamento della Regione Piemonte”.
L’ultimo relatore di opposizione, in ordine di intervento, Gian Luca Vignale (Mps), ha ammesso che “l’assestamento 2017-2019 continua positivamente la messa in sicurezza dei conti della Regione Piemonte iniziata nella scorsa legislatura prevedendo un’ulteriore riduzione dei debiti fuori bilancio. Tuttavia non è ancora in grado di rispondere alle priorità del Piemonte, prima fra tutte quella di rilanciare con un impegno significativo per gli investimenti. Manutenere strade, scuole, territorio non solo garantisce migliori servizi, ma soprattutto garantirebbe la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Nella replica il vicepresidente con delega al Bilancio, Aldo Reschigna oltre a respingere una visione eccessivamente ragionieristica del documento di assestamento, ha affermato che, “il presidente Chiamparino e il sottoscritto non abbiamo mai immaginato di scaricare sul futuro e sulla prossima legislatura i problemi finanziari della Regione. Anzi stiamo cercando in tutti i modi di garantire anche nel 2019 la copertura della quota di disavanzo regionale. Proprio su nostro precisa richiesta, nel testo del disegno di legge statale di bilancio è presente una norma, il comma 5 dell’ articolo 68, che dà la facoltà alle Regioni di poter spalmare la copertura del disavanzo al 31 dicembre 2014 su 20 anni a partire dal 2018. Questo ci permetterà di abbassare la quota destinata alla copertura annua, attualmente di 202 milioni, a 109 milioni. In questo modo l’avanzo vincolato coprirà sia la quota del 2018 che quasi totalmente quella del 2019. Sono per altro convinto che sarà possibile aumentare ancora il fondo vincolato, in modo da coprire totalmente la quota del 2019, cui usufruirà la nuova Giunta che scaturirà dalle prossime elezioni. Rivendico questo atteggiamento di massima attenzione sul futuro dei conti al di là di questa legislatura come uno degli atteggiamenti più responsabili che in Italia si sono visti in questi anni”.
“Rimane un problema grosso”, ha aggiunto il vicepresidente, “cioè tentare una operazione di rinegoziazione dei derivati. Sarà difficile, ma è una operazione in cui impegnerò tutto me stesso, perché altrimenti negli anni l’incrocio tra la copertura, il disavanzo e il costo dei derivati potrebbe essere alquanto impegnativo”.
La seduta è continuata con l’esame dell’articolato. La discussione dell’Assestamento proseguirà nelle sedute di domani e dopodomani.