Rincari, la stangata di settembre

Pane, pasta, latte e carne: 50 euro in più a famiglia ogni mese
Prezzi in crescita soprattutto per l`aumento del grano
E l`Ascom propone: caffè più caro, la tazzina a un euro Consumatori in piazza fra 3 settimane in via Morghen e via Toledo
Amara sorpresa per i napoletani al rientro delle vacanze: il paniere della spesa è più caro. Costa trenta centesimi in più un chilo di pane, cinquanta la ricotta, aumenti anche su latte e formaggio e merendine. E poi ritocchi del 10 per cento sui listini della pasta. Federconsumatori calcola la spesa media settimanale: “Una famiglia, composta da tre persone – segnala l`associazione – spende oggi almeno 10 euro in più al supermercato rispetto a tre mesi fa“. E questa volta non c`è guerra di cifre con i commercianti. Anzi, le associazioni di categoria annunciano altri rincari. L`Ascom guarda addirittura oltre la stangata di settembre, e propone di arrotondare a un euro anche il prezzo della tazzina di caffè. Intanto un monitoraggio di Federconsumatori nei quartieri Vomero, Arenella, Fuorigrotta e al centro storico rivela di quanto sono già saliti i costi: “Prima delle vacanze – emerge da un sondaggio tra le famiglie – per riempire il carrello con gli stessi prodotti, bastavano 100 euro a settimana. Ora ne occorrono 110. Una maggiorazione del 10 per cento“. L`Ascom, la principale associazione dei commercianti, spiega il motivo dei ritocchi. “è il prezzo della farina – afferma il responsabile dei panificatori Raffaele Maddaloni – che è salito. Un quintale di grano macinato oggi ci costa 5 euro in più rispetto a sei mesi fa. Di qui gli aumenti a catena. La spesa media, per un chilo di pane, adesso oscilla da un euro e 80 a due euro e 10 centesimi. Tuttavia, in base alle leggi del libero mercato, non è possibile indicare un prezzo unico: le tariffe variano sempre da punto vendita a punto vendita. E da quartiere a quartiere“. Infatti, non tutte le botteghe hanno già alzato le tariffe. “Molti lo faranno dai primi giorni di settembre“, dice il responsabile degli alimentaristi dell`Ascom, Arsenio Musiello. “Intanto è in corso – aggiunge – una verifica di mercato per individuare i fornitori che offrono il miglior rapporto qualità-prezzo. I rincari, del resto, non riguardano solo il pane“. La carne, ad esempio. Costerà dai cinquanta centesimi a un euro in più. “Non si tratta di una speculazione – avverte Nunzio Vitolo, presidente della Federazione autonoma del commercio in Campania -. I rincari dipendono dall`aumento dei costi di gestione e delle materie prime. Nel caso della bistecca e del pollo, dal 10 agosto sono scattati i rincari per la macellazione dei capi di bestiame. Ed è per questo che i prezzi di vendita aumenteranno dappertutto, da metà di settembre“. Coi redditi già bassi la situazione diventa insostenibile, protesta Federconsumatori. L`associazione insieme con Adoc, Adusbef e Codacons si prepara allo “sciopero della pasta“, un giorno intero senza mangiare spaghetti, penne o bucatini, per il 13 settembre. “Sarà l`occasione – dice Gianni De Luca, direttore del centro studi di Federconsumatori – per denunciare gli aumenti dei prezzi dei generi alimentari, ma anche i rincari di prodotti per la scuola, bollette e servizi bancari“. Due manifestazioni sono previste in via Toledo e in via Morghen. “Faremo un volantinaggio – aggiunge De Luca – contro i rincari e raccoglieremo le denunce di migliaia di famiglie napoletane all`uscita dai supermercati. E poi chiederemo l`intervento del sindaco Iervolino per calmierare le tariffe dei servizi pubblici“. Sempre a metà settembre “si terrà un incontro – annuncia il presidente di bar e pasticcerie dell`Ascom, Giuseppe Ioimo – proprio per rivedere il prezzo della tazzina di caffè“. Il presidente provinciale dell`Ascom, Antonio Pace, è categorico: “è l`ora di adeguare i prezzi alle tariffe di Milano e Torino“. I baristi sono d`accordo. “A giugno – dice Antonio De Martino, titolare dello chalet Ciro a Mergellina – abbiamo subito un ulteriore aumento del caffè. è necessario alzare il prezzo della tazzina a un euro“.