“Incubo cinghiali e caprioli: queste bottiglie di Ovada docg rischiano di essere le ultime”
«Conservate queste bottiglie di vino: potrebbero essere le ultime della mia azienda». Italo Danielli, viticoltore di Ovada (Alessandria), ha lanciato unaprovocazione agli amministratori pubblici che in settimana hanno partecipato a all’incontro sulla caccia a Palazzo Ghilini, ad Alessandria, sede della Provincia.
I tempi, però, rischiano di essere lunghi. Per questo, Danielli durante l’incontro ha mostrato le bottiglie del suo vino Ovada docg e alcuni tralci di vite con ancora attaccato quel che resta dei grappoli devastati dagli ungulati nel 2017. «Ho chiesto – ha spiegato – all’assessore Ferrero e al presidente della Provincia Gianfranco Baldi di conservare le bottiglie, in quanto rischiano di essere le ultime prodotte nell’Ovadese. Deve essere trovato un equilibrio tra agricoltura e caccia: il numero di animali selvatici è ormai sproporzionato».
I viticoltori stanno già potando le viti, ma non hanno alcuna certezza sul raccolto 2018: o cintano le vigne con spese enormi o non portano a casa quasi nulla. «Servono soluzioni nel breve periodo – dice Baldi -. Ci sono iter da rispettare ma la discussione in Consiglio sulla nuova legge regionale, per esempio, sarà senz’altro sospesa per approvare il bilancio della Regione, e i tempi si allungheranno per forza»